venerdì 23 luglio 2010

"Dovunque tu guardi c'è sempre qualcosa da vedere" (dal Talmood)

Non mi è mai passata di mente quella scena di circa 4 anni fa mentre stavo seduto sul muretto del chiostro della mia facoltà, quando una ragazza getta a terra la sua pesante cartella e abbraccia una sua amica dicendogli: ”ho finito, finito tutto!” Aveva appena finito gli esami. Io, ero contento di vedere quella scena e tra me e me riflettevo su quando sarebbe arrivato anche per me quel momento, quand’è che anche io avrei potuto avere quel sorriso e quello sguardo così rilassato, con chi avrei condiviso quel momento?! Era bello, e la cosa che alla fine mi sono detto è che prima o poi sarebbe successo anche a me, ma che soprattutto sarebbe dipeso solo e soltanto da me stesso.
E alla fine è successo, e quella scena l’ho portato sempre dentro di me e mi ha accompagnato nei momenti più difficili aiutandomi a farmi coraggio. Ma nel frattempo ne sono successe di cose dopo quel momento, cose che credo non se ne andranno per un po’ dalla mia testa ma soprattutto dal mio cuore. Perche vuoi o non vuoi l’università, a prescindere da quale essa sia e da come la vivi, è un’esperienza a tutti gli effetti. Una bella e unica esperienza,credo. Ciò che mi preme dire è che quel posto che ho odiato per tutto questo tempo, adesso non è altro che il mio pensiero felice e improvvisamente dentro di me sento che gli voglio bene. Allora, che dire, bè …GRAZIE! Grazie per tutto questo tempo passato insieme, grazie al Chiostro di San Francesco, grazie alle aule e alle loro sedie, all’aula Magna A e B e poi tutta insieme,grazie alla cripta e al circoletto, grazie al bar di facoltà, alla sala computer, al corridoietto che ti porta da un chiostro all’altro, grazie al centro linguistico, grazie agli orari strani delle lezioni ( in particolare dalle 8.00 alle 10.00 e dalle 18.00 alle 20.00), grazie alla bacheca delle lezioni,degli orari di ricevimento e degli appelli di esame, grazie al secondo e terzo piano, alle loro scalinate,ai dipartimenti e i loro banconi, grazie alle scritte dei bagni di facoltà, grazie alle scritte sui banchi, grazie alle finestre delle aule, grazie alla porta d’ingresso a vetri e ai portoni di legno. Grazie ai Totem (e alla loro scritta “guasto”), grazie al badge magnetico e le password, grazie agli appunti prestati, grazie alle fotocopie e i libri rilegati e alle copisterie, grazie a Via Dei Rossi, agli appuntamenti all’arco Dei Rossi e alla Croce del Travaglio, grazie alla Sma e alla Conad, alle scale mobili. Grazie al giovedì sera, grazie al Gallery, al Ficomezzo, al Porrione, all’Enoteca in fortezza, al Sobs,al Barone Rosso,al karaoke in Birreria,al Barchè, al Diacceto , al forno le Campane e a Fonte Gaia. Grazie all’onnipresente Rosario con il suo dolce sorriso e il suo mazzo di rose! Grazie al Siena Jazz e alla Fisar. Grazie alle salite di Via del Comune e di Via della Galluzza. Grazie a via Simone Martini. Grazie alla mattaria di Lucia i piccioni dentro casa e il Possa,grazie alla doccia al lavandino e al cesso tutti nello stesso punto, grazie ai giorni che mi so ricordato di chiudere il gas. Grazie alla mensa (Bandini e sant’Agata), ai 2euro e 50, al pane imbustato,alle file, alle brocche dell’acqua e ai vassoi rovesciati in terra. Grazie alle segreteria e alle sue interminabili file. Grazie agli avvisi e ai fogli coi risultati, grazie per l’attesa dei risultati,grazie per “scusa è occupato questo?”,le partite a calcetto, ai parcheggi introvabili, alle partenze dei bus dalla Lizza e dalla stazione. Grazie alla Sira e Ivan. Le alzate presto e la sveglia che suona. Grazie per le giornate piovose e la conseguente poca voglia di andare a lezione. Grazie al venerdì pomeriggio e la domenica sera. Grazie al fare e risfare la valigia. Grazie al mio zaino tracolla della Eastpak. Grazie al cinema moderno e al metropolitan e all’odeon. Grazie ai ritardi fatti. Grazie per avermi imparato a bere il caffè. Grazie ai Simpson,le avventure di Jim, studio sport,i griffin, scrubs, Ccs, il palio, le contrade, il bao bello. Grazie per i cinesi che martellano il pavimento delle vie della città. Grazie ai tacchi notturni delle signore. Grazie per avermi imparato la differenza tra i vari dieletti italiani specie quelli del Sud. Grazie al primo giorno dei precorsi. Grazie alle strette di mano e ai “Piacere, Lorenzo!”. Grazie alle persone presentate ma mai conosciute, grazie a quelle presentate conosciute e diventate amiche. Grazie ai “Ciao, come stai? Tutto a posto?!” “Si tutto bene grazie, e te?”. Grazie per i consigli dati e quelli ricevuti. Alla rabbia e all’orgoglio. Alle facce tristi e sorridenti per l’esito di un esame, grazie alla voglia di chiamare a casa per dirgli che hai passato l’esame.
Grazie ai miei amici. Tutti. Agli esami fatti insieme, ai pranzi alle cene ai balli e alle sbornie fatte insieme, alle ansie e le gioie passate insieme, al farsi coraggio a vicenda, ai bigliettini per copiare e ai suggerimenti a voce, grazie alle penne le matite le gomme e gli evidenziatori prestati. Grazie a chi mi ha saputo far star bene facendomi dimenticare la demoralizzazione per un esame bocciato,grazie alle nostre confidenze,grazie ai sabato sera passati insieme, grazie alla pallavolo e al basket,grazie al Gran Bar, al pugnalone e le vacanze, grazie per le risate,per gli accompagnamenti e la compagnia, grazie a tutto ciò che io ho potuto insegnare a loro e a tutto quello che ho appreso io da loro!
Grazie all’Ambretta (lalalala) che ha viaggiato insieme a me per tutto questo tempo, risultando un vero e proprio punto di riferimento per me e per il mio cuore!

“ Non appena smetti di combatterlo, il tempo diventa tuo alleato…e puoi continuare ad essere te stesso” (J.D.-Scrubs-)