domenica 25 settembre 2011

Là sù

Sono stati belli quest’anno i fuochi d’artificio. Fa sempre un certo effetto vederli. Sì,insomma è emozionante ogni volta. Come ogni anno, quello che si dice è che con i fuochi finisce l’estate. In un certo senso è vero…ma quest’anno è stato diverso.

A me piacciono i fuochi soprattutto per una ragione. Durante tutto lo spettacolo ad ogni fuoco rivedo tutto l’anno trascorso. Ogni sparo è un ricordo, in questo modo rivivo l’intero anno e mi faccio un bel esame di coscienza per capire se ho fatto tutto bene o se c’è qualcosa che avrei potuto fare meglio. Subito dopo però, non penso più al passato ma al futuro. La cosa “bella” dei fuochi è che ti costringono a guardare alto. Loro salgono salgono e poi scoppiano su nel cielo. Io li seguo in aria e li punto…punto in alto, Là sù. Forse è questo il segreto dei fuochi d’artificio secondo me, ti insegnano a puntare in alto, a guardare oltre. Ed è in questo senso che penso al futuro, sognando di essere un po come un fuoco d’artificio che sale, punta in alto, illumina, diffonde la sua bellezza, conquista il pubblico e poi svanisce.

Da domani inizierò una nuova avventura. Comincerò uno stage lavorativo. Sono contento perché ho voglia di mettermi di nuovo alla prova. Ho voglia di cambiare ancora. Di scoprire il nuovo e di conoscere il diverso. Altre prospettive, altri schemi, altre regole di gioco. Imparare ancora tutto da capo. Un ‘altra goccia di mare che ac-cade nella mia vita. “meglio un po’ di tutto che tutto di una cosa!”. Son in Puglia ora, al Sud. È interessante perché riflettevo sul fatto che fino ad ora la direzione per Acquapendente, o cmq per Roma, concettualmente e graficamente significava dirigersi al sud. Tornare a casa voleva die “andare giù”, scendere. Invece ora il cartello con scritto “Roma” significa Nord! In su!...Là sù. ...Me sa ‘ngran buffa sta cosa!

Lo so, dovrò aspettarmi di tutto. Sarò l’ultima ruota del carro. Ma questo mi dà coraggio perchè so che dietro di me non cè nessuno e potrò concentrarmi solo con chi mi sta davanti. Potrò imparare solo da chi sta sopra di me, solo da chi sta Là sù.

Domani? sveglia alle 8.00!

Go forth


mercoledì 10 agosto 2011

La notte dei desideri

"San Lorenzo.Sono uno di quelli che hanno l’onomastico che tutti si ricordano.E’ un caso,in pochi sanno quando è SanLuca o SanMatteo,tutti sanno quando è SantoStefano.C’è una frazione di Cortona che si chiama SanLorenzo e c’è anche un grande fiume in Canada che si chiama San Lorenzo.E’ tutta così la mia vita.Vicino e Lontano,qui e altrove,se passo da SanLorenzo per prendere l’autostrada penso al Canada e viceversa.
Sempre con i piedi da una parte e lo sguardo che cerca qualcosa.Una volta un grande saggio che conosce il mondo mi disse che nel momento in cui pensiamo ad un luogo lontano il nostro corpo con tutti gli organi interni, si protende involontariamente verso quella direzione.Per me è così."
(Lorenzo Cherubini)

domenica 20 marzo 2011

Boa Sorte

Salve ragazzi, non so perché ma quest’anno per il mio compleanno mi son balzate alla mente un po’ di cose che mi piacerebbe raccontarvi per ringraziarvi degli auguri, ma più in generale, per ringraziarvi e basta.

In un certo senso, mi sono sempre sentito privilegiato ad essere nato in questo giorno, il 20 Marzo, per una serie di questioni: bè inutile dire che la Natura è la protagonista, oggi è l’ultimo giorno d’inverno! Domani arriverà la Primavera, sugli alberi si rompono le gemme, comincerà il trionfo dei colori, gli animali usciranno dal proprio letargo, e tutti i vari accadimenti legati al risveglio della natura che ognuno di noi conosce bene e che fanno a tutti un certo piacere. Inoltre dal punto di vista geografico – scientifico, domani è l’equinozio di primavera, i raggi solari sono perpendicolari all’equatore e, l’asse terrestre, dopo che se ne sta per 6 mesi storto,domani diventa perfettamente diritto, e ciò determina che il giorno e la notte hanno uguale durata in tutti i punti della terra!(wow!).

Vi chiederete ora, cosa centra il mio compleanno se tutte queste cose accadono domani? Vi chiederete perché ne parlo quando sembrerebbe che la festa sia domani? Bè,cari miei, è proprio questo il bello, già, perché per me non c’è festa senza una vigilia! E la vigilia di quella festa è proprio oggi. Per me è la vigilia la vera festa,mi sento felice, in fermento, adrenalinico e sono semplicemente contento per il giorno dopo! A me del Natale piace il 24 dicembre, della terza domenica di maggio piace il sabato e la nottata, di una partita il fischio d’inizio e addirittura del 20 marzo mi piace più il 19!!! :-) Perché? Perchè comunque è il momento in cui deve ancora tutto incominciare, ancora non sei né deluso né soddisfatto,sei lì che ti stai immaginando il dopo, speri che vada come avevi sperato, che sta per succedere ma ancora non è successo. L’attesa. L’attesa che implica la speranza, l’attendere è sperare in qualcosa. “La vita è mistero, e la parte migliore di un mistero è la sua soluzione!”

Ho fatto un a piccola ricerca sulla parola “AUGURI”.Deriva dal latino “Augurem” e significa “aumentare” ed era riferito a un sacerdote che, appunto, “dava l’accrescimento”, cioè che dava qualcosa di positivo, di buono, e quindi che faceva presagi favorevoli. “Augurare” stava perciò ad indicare di “fare il lavoro di Augure” e quindi preannunciare notizie buone. Tutto questo per dire che quando noi,pur senza essere veggenti, facciamo gli auguri a qualcuno, in un certo senso gli prediciamo che gli succederanno tante cose belle. Per tale ragione oggi non vi risponderò con un semplice “grazie”, ma contraccambierò gli AUGURI. Auguri a voi, amici e conoscenti. Auguri a voi che siete il presagio più favorevole e più grande che io abbia mai ricevuto, ognuno diverso dall’altro, ognuno con il suo perché, con la sua piccola esperienza da insegnarmi, con il suo piccolo problema da condividere, con il suo bel sorriso da donarmi, con il suo abbraccio, con i suoi sms e le sue chiamate, con ogni suo favore da mettermi a disposizione, con il suo bicchiere per brindare insieme, con la sua palla da passare, con la sua voce a rassicurarmi, con i suoi “ciao,come stai” da rallegrarmi. Tutti voi siete il frutto degli Auguri ricevuti in 25 anni di vita. Tutti voi siete per me un qualcosa di buono, di positivo, qualcosa che mi “dà accrescimento”. Ognuno di voi è in sostanza il frutto di un augurio riuscito bene! Siete la fine di un’attesa, siete il momento appena incominciato,siete il presente del mio dopo, la speranza che avevo sperato! Proprio cosi, siete esattamente il mio evento più fortunato.

Per concludere,cari miei, che sia ben chiaro: io oggi festeggio quello che è l’inizio di un nuovo anno di vita e non la fine del precedente! Perché è molto meglio pensare che oggi sto iniziando un nuovo anno, invece che pensare che ne è appena finito uno. Sì, insomma sennò che cazzo di presagio favorevole sono gli auguri se si riferiscono al passato?!?

È con gioia quindi che vi faccio gli Auguri nel vero senso della parola e nel farlo spero con tutto il cuore che possiate essere fortunati di incontrare gente come…voi!

Boa Sorte a tutti...

PS: Dio vi ha messo sulla mia strada e ci deve essere un perché!



lunedì 28 febbraio 2011

Come Back Home

...è stato meraviglioso...

ritornare a casa, salutare tutto il parentame e quando bussi alla porta della nonna, lei ti apre con le mani impastate, il grembiule e ti dice che sta preparando i biscotti...

trovare il tuo spazzolino allo stesso posto

la colazione con la tua tazza

il tuo posto a tavola

la tua macchina

la tua strada di casa

il tuo letto,il tuo cuscino, il tuo comodino!

bere con i tuoi amici al solito bar, scherzare con loro, dirgli che va tutto bene e fare progetti per il futuro che sia una festa, una cena o un evento a cui non puoi mancare per stare insieme a loro!

il TUO mondo!


mercoledì 26 gennaio 2011

Il "Bacio" di Luisa Spagnoli

Nata da Pasquale Sargentini, pescivendolo, e da Maria Conti, casalinga, poco più che ventunenne sposa Annibale Spagnoli. I due rilevano una drogheria e, subito dopo, cominciano a produrre confetti.

Nel 1907, insieme a Francesco Buitoni, aprono una piccola azienda con sede nel centro storico di Perugia, la Perugina, con quindici dipendenti. Con lo scoppio del primo conflitto mondiale a mandar avanti la fabbrica rimane solo la signora Spagnoli con i suoi due figli, Mario e Aldo. A guerra finita la Perugina è già una fabbrica con più di cento dipendenti.
Nel 1923 Annibale Spagnoli si ritira dall'azienda per attriti interni. Si data qui l'inizio della storia d’amore tra Luisa e Giovanni Buitoni, di 14 anni più giovane e figlio del socio Francesco. Pochissime le testimonianze e i ricordi delle persone più vicine alla coppia che parlano di un legame profondo ma riservato: i due non andranno mai a vivere insieme.[senza fonte] Per Luisa, ormai nel consiglio di amministrazione della Perugina, inizia anche l'impegno per la costruzione di strutture sociali che migliorino la vita dei dipendenti. Fonda l'asilo nido dello stabilimento di Fontivegge (considerato il più avanzato d'Europa nel settore dolciario).
Inventa il famoso cioccolatino chiamato "Bacio Perugina".

L'Angora Luisa Spagnoli.
Alla fine della prima guerra si lancia anche in una nuova impresa: l'allevamento del pollame e dei conigli d'angora. I conigli non vengono uccisi e neanche tosati, ma amorevolmente pettinati per ricavare la lana d'angora per i filati. Nasce nel sobborgo di Santa Lucia l'Angora Spagnoli [1] per le creazioni di scialli, boleri e indumenti alla moda. La segnalazione alla Fiera di Milano come "ottimi prodotti" spingono Luisa a moltiplicare gli sforzi: sono 8.000 gli allevatori che mandano a Perugia per posta il pelo pettinato via da almeno duecentocinquantamila conigli.
Negli anni ’40, in un periodo in cui molti soffrono la fame e i freddo, gli Spagnoli regalavano ai loro operai per Natale maglie, calze e lana per un valore di 4.000 lire, una fortuna per quei tempi. Lo stabilimento di Santa Lucia aveva una piscina per i dipendenti. Si costruiscono ai dipendenti casette a schiera (tutt'ora esistenti), si organizzano nursery per i figli, si promuovono balli, partite di calcio, gare, feste.


Il negozio di Luisa Spagnoli.
Luisa non riuscirà a vedere il vero decollo dell'azienda che inizierà circa quattro anni dopo sotto la guida del figlio Mario. Le viene diagnosticato un tumore alla gola. Giovanni Buitoni la trasferisce a Parigi per garantirle le migliori cure e rimane con lei fino alla sua morte nel 1935.

La fase industriale e i negozi Luisa Spagnoli.
Dopo la sua morte, con il figlio Mario (1900-1977) nel 1937, l'azienda voluta da Luisa passa da attività artigianale a industriale. A lui si deve l'invenzione, nel 1942 di due oggetti brevettati: un pettine per la raccolta della lana e una pinza per tatuare i conigli d'angora.
Mario costruì, nel 1947, il nuovo stabilimento della "Città dell’angora", attorno a cui nacque una comunità autosufficiente, in cui la parte assistenziale e ricreativa era fase del ciclo produttivo. Fondò inoltre anni sessanta il parco giochi della "Città della Domenica", originariamente chiamato "Spagnolia" e ancor oggi meta di visitatori.
Con il figlio Annibale, detto Lino (1927-1986), imprenditore e presidente del Perugia Calcio, la produzione si diversifica maggiormente e nasce la rete commerciale dei negozi "Luisa Spagnoli", oggi presente in tutto il mondo, sempre con base a Perugia.

(fonte wikipedia)

domenica 16 gennaio 2011

Slow Money




Un iniziativa di investimenti low profit a beneficio delle comunità locali. Rallentare il denaro per produrre ortaggi al posto di interessi, a vantaggio di un'agricoltura biologica e sostenibile
Slow Money è una organizzazione no profit, che mira ad attirare investimenti a favore dell'agricoltura sostenibile e delle piccole imprese alimentari locali. È stata fondata nel 1992 da Woody Tasch, presidente dell'Investors' Circle, una rete no profit di investitori, imprenditori, fondazioni e risparmiatori che ha facilitato la riconversione del flusso di denaro e dei fondi investiti verso piccole imprese sostenibili dedicate all’agricoltura biologica.

Per la sua azione di promozione nei confronti delle comunità locali è tra le finaliste nella competizione statunitense 'Ideas for Change in America', organizzata da change.org, una compagnia di imprenditorialità sociale creata nel 2005 con l’obiettivo di risvegliare le coscienze su diverse cause.

Il principio di base è quello del low profit: meno profitti per gli azionisti in cambio di enormi benefici per l'intera comunità, secondo un modello ribattezzato “stakeholder capitalism”, cioè capitalismo collettivo. «Rallentare il denaro" – precisa Tasch - significa anche creare una rete tra le diverse comunità locali, come il modello di Investors' Circle che ha messo in contatto molte realtà nel mondo, in Giappone, Australia, Inghilterra, Francia, Italia e tanti altri ancora».

«Con un investimento di appena l’1% del nostro capitale in cibo locale piuttosto che in operazioni finanziarie – sottolinea un portavoce dell’organizzazione - produrremo ortaggi al posto di interessi, modificando il modello produttivo rivolto unicamente al profitto dei banchieri e sostenendo piuttosto un’agricoltura biologica e sostenibile».

Per ulteriori informazioni:
www.slowmoneyalliance.org